Titolo originale: Baby Doll
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 19,00
Pagine: 288
Diceva sempre a chiunque che sua sorella non era morta, che sarebbe tornata, e allora perché si era presa ciò che sua sorella amava di più?
L'inferno in terra, quale altra definizione per una stanzetta senza finestre di quaranta metri quadri in cui Lily è stata tenuta prigioniera da uno psicopatico, da un collezionista di donne? Ma per la prima volta, dopo otto lunghi anni, Lily non sente il clic del chiavistello che, ogni maledetto giorno, è stato la sua condanna. Terrorizzata di essersi sbagliata, la ragazza prova a forzare la porta, che è aperta. Aperta. Davanti a lei un freddo cielo di stelle, un bosco innevato, una notte spettacolare e silenziosa che le toglie il fiato. Corri Lily, non badare al freddo, segui la Highway 12, quella che porta a casa tua, alla casa dei tuoi genitori, sono soltanto dieci chilometri. E quando sarai lì grida forte: "Mamma, sono io. Sono tornata". Diabolicamente orchestrato, il thriller della Overton ci risucchia dalla prima pagina per scaraventarci in un mondo che soltanto Lily poteva pensare non fosse cambiato, una realtà fatta di bugie e di misteri non confessati. Sua sorella gemella adesso è cambiata, non indossa più il maglione per cui avevano furiosamente litigato, a sedici anni, il giorno prima del rapimento. Ora è una donna pericolosa e instabile che non ha avuto alcun scrupolo a mettersi con l'ex di Lily, un rancore sordo la possiede e la spinge fatalmente verso il rapitore della sorella che è stato arrestato e ora, in prigione, ha un piano per vendicarsi di Lily. L'analisi del rapporto nevrotico tra le due gemelle fa di questo suspense, come ha scritto Tess Gerritsen sul "New York Times", un libro appassionante che riserva al lettore un finale sconcertante.
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