di Lauren Oliver
Casa editrice: Piemme
Pagine: 324
Prezzo: 17,00
Delirium #3
Lena è ormai parte integrante della resistenza contro chi vuol eliminare
l’amore dalla faccia della terra, ma non è più la stessa ragazza di un
tempo. Dopo aver salvato Julian dalla morte, Lena ha trovato rifugio
nelle Terre Selvagge, dove ha anche reincontrato Alex, il primo amore
che pensava morto…
Ormai, però, nemmeno le Terre Selvagge sono un luogo sicuro: il governo non può più negare l’esistenza degli Invalidi e i Regolatori sono in viaggio per abbattere i ribelli. È scoppiata una vera e propria rivoluzione.
Nel frattempo, Hana vive una vita tranquilla e senza amore a Portland, fidanzata al sindaco della città. Inaspettatamente le strade delle due amiche si incroceranno ancora una volta, prima che la lotta abbia fine.
Ormai, però, nemmeno le Terre Selvagge sono un luogo sicuro: il governo non può più negare l’esistenza degli Invalidi e i Regolatori sono in viaggio per abbattere i ribelli. È scoppiata una vera e propria rivoluzione.
Nel frattempo, Hana vive una vita tranquilla e senza amore a Portland, fidanzata al sindaco della città. Inaspettatamente le strade delle due amiche si incroceranno ancora una volta, prima che la lotta abbia fine.
Delirium
1. Delirium, 2011 (Delirium, 2011)
1.5 Hana, racconto ebook, 2012 (Il veleno sulle labbra, 2012, ebook)
2. Pandemonium, 2012 (Chaos, 2013)
3. Requiem, 2013 (Requiem, 2014)
Estratto:
«Alex.» Lui serra i pugni. «Smettila di pronunciare il mio nome. Tu non mi conosci più.» «Invece ti conosco.» Sto ancora piangendo, mi sforzo di respirare. Questo è soltanto un incubo e mi sveglierò. Lui è tornato da me, una creatura del terrore, fatta di pezzi messi insieme alla rinfusa, spezzato e pieno d’odio, e io mi sveglierò e lui sarà qui, integro, e di nuovo mio. Trovo le sue mani, intreccio le dita con le sue, anche se lui cerca di ritrarsi. «Sono io, Alex. Lena. La tua Lena. Ti ricordi? Ti ricordi il 37 di Brooks Street e la coperta che tenevamo in giardino…» «Basta.» Mi afferra per le spalle. Ha la faccia a un centimetro dalla mia, irriconoscibile: una maschera orribile, contorta. «Adesso basta. Piantala. È finita, d’accordo? È tutto finito, ormai.» «Alex, per favore…» «Basta!» La sua voce risuona, tagliente, dura come uno schiaffo. Mi lascia andare e io inciampo all’indietro. «Alex è morto, mi hai sentito? Tutta quella roba… quello che sentivamo, quello che significava… è finita ormai, capito? Sepolta. Spazzata via.» «Alex!» Aveva cominciato a voltarmi le spalle; adesso si gira di scatto. La luna lo illumina di un bianco marmoreo e furioso, un’immagine fotografica, bi-dimensionale, bloccata dal flash. «Non ti amo, Lena. Mi hai sentito? Non ti ho mai amato.»
Estratto:
«Alex.» Lui serra i pugni. «Smettila di pronunciare il mio nome. Tu non mi conosci più.» «Invece ti conosco.» Sto ancora piangendo, mi sforzo di respirare. Questo è soltanto un incubo e mi sveglierò. Lui è tornato da me, una creatura del terrore, fatta di pezzi messi insieme alla rinfusa, spezzato e pieno d’odio, e io mi sveglierò e lui sarà qui, integro, e di nuovo mio. Trovo le sue mani, intreccio le dita con le sue, anche se lui cerca di ritrarsi. «Sono io, Alex. Lena. La tua Lena. Ti ricordi? Ti ricordi il 37 di Brooks Street e la coperta che tenevamo in giardino…» «Basta.» Mi afferra per le spalle. Ha la faccia a un centimetro dalla mia, irriconoscibile: una maschera orribile, contorta. «Adesso basta. Piantala. È finita, d’accordo? È tutto finito, ormai.» «Alex, per favore…» «Basta!» La sua voce risuona, tagliente, dura come uno schiaffo. Mi lascia andare e io inciampo all’indietro. «Alex è morto, mi hai sentito? Tutta quella roba… quello che sentivamo, quello che significava… è finita ormai, capito? Sepolta. Spazzata via.» «Alex!» Aveva cominciato a voltarmi le spalle; adesso si gira di scatto. La luna lo illumina di un bianco marmoreo e furioso, un’immagine fotografica, bi-dimensionale, bloccata dal flash. «Non ti amo, Lena. Mi hai sentito? Non ti ho mai amato.»
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